Categoria: libri & scrittura

Chi si ferma è perduto

Sto leggendo (da troppo tempo!) questo libro, scritto in coppia da Marco Malvaldi e signora, ovvero Samantha Bruzzone.

E’ il “solito” intreccio giallo pallido, cioè quasi per niente, scritto con maestria, di cui sospetto essere in buona parte colpa delle mani di Samantha Bruzzone. Intendiamoci, a me piacevano molto anche i libri scritti dal solo Malvaldi, ma questo – a dispetto del tempo che ci sto mettendo a leggerlo – ha un qualcosa in più. Una nuova protagonista del giallo italiano, una investigatrice destinata a far breccia nel cuore dei lettori: Serena Martini, caparbia e curiosa e con tanto tempo a disposizione, visto che ha abbandonato il lavoro. Martini ha un un olfatto formidabile e professionalmente coltivato che le consente di distinguere perfino i singoli componenti chimici delle sostanze. Il passaggio da testimone in un caso di omicidio a investigatrice è così inevitabile. L’inchiesta ufficiale è invece condotta da Corinna Stelea, sovrintendente di polizia alta quanto un giocatore di pallacanestro. La coppia indirizza i sospetti verso i traffici del convento che gestisce la scuola. Molti pettegolezzi accompagnano l’indagine e molti segreti saranno svelati.

La famiglia Shaw, di Rebecca Kauffman

E iniziamo l’anno con il libro proposto da Eppi per il gruppo di lettura.

Il nuovo romanzo di Rebecca Kauffman ruota attorno alle vicende di una famiglia della Virginia, gli Shaw, fra gli inizi del Novecento e la fine degli anni Cinquanta, seguendo i sette fratelli e sorelle e il modo in cui si riverbera nelle loro vite il trauma della morte prematura della madre, avvenuta in circostanze poco chiare. In una serie di capitoli che vanno avanti e indietro nel tempo illuminando ciascuno un piccolo evento carico di suggestioni, l’autrice ricama con sapienza la rete di rapporti, ricordi, incomprensioni e segreti che lega i personaggi: chi rimane nella casa paterna e chi ne fugge, chi trova l’amore e chi combatte una dipendenza, chi prova a dimenticare e chi cerca incessantemente risposte; sullo sfondo, la Grande Depressione, la seconda guerra mondiale, gli albori della controcultura.

L’ho letto volentieri, è ben scritto, scorre. Però mi chiedevo sempre E adesso? Succederà qualcosa, no? e invece non succedeva nulla… però forse dipende dall’aver letto troppi gialli…

Circe di Madeline Miller

Il libro di Eppi di questa volta è un saggio ma scritto come un romanzo. O forse no.

Intanto, è scritto in prima persona. Poi parla di una donna, priva di quel fascino che sembrano avere tutte le donne che hanno un posto nella Storia. Comincia con Circe bambina, poi cresciuta nel palazzo del padre, Elios. Frequenta tutti gli dei, che non si accorgono di lei, sola e infelice. Nell’esilio dell’isola di Eea Circe impara l’uso dei pharmaca e diventa quella che conosciamo da Omero, una maga potente.

E’ una figura complessa, finisce in esilio perché è diversa, perché ama la solitudine, si interessa degli umani, e gli altri dei non sanno come gestire questa sua complessità.

in questo periodo ho letto…

Cristina Cassar Scalia Il talento del cappellano – Un cadavere che scompare, poi riappare. Un duplice omicidio accompagnato da una macabra messinscena. Con il Capodanno alle porte, pasticcio peggiore non poteva capitare al vicequestore Vanina Guarrasi. Se poi una delle vittime è un prete, il caso diventa ancora più spinoso. Diciamo la verità, non è per l’intreccio giallo che leggo questi libri. Appprezzabile, eh, sia ben chiaro, ma tutto il resto è più importante, e non delude neanche stavolta.

Antonio Manzini, Le ossa parlano – E anche in questo caso vuoi mica non leggere il nuovo di Schiavone? Che poi a me Manzini piace praticamente solo quando scrive di Schiavone, e anche lì neanche sempre… però Schiavone è Schiavone: una droga, insomma. Libro teso, argomento delicato, e la soluzione è ahimè quella più banale.

Alessandra Carnevali, Uno strano caso per il commissasrio Calligaris -Serie scovata in maniera bizzarra ma piacevole. Ovviamente questo è il primo della serie. Adalgisa Calligaris fa ritorno al paese natio e anziche occuparsi di cose di poco conto, come immagina, si trova subito impegnata in un’indagine su di un omicidio.

che pausa!

Che cos’è successo? in realtà, niente. Solo che scrivere con la sinistra è complicato, anzi, è lungo. Mentre sono lì che scrivo con la mente sono già alla frase dopo… e così finisco per lasciar perdere.

La mia vita poi è tutto tranne che avventurosa, e dal piattume non escono grandi cose.

C’è stato un Salone del Libro, fuori stagione, senza l’abbonamento, una doppia visita con un occhio alla batteria e uno a ciò che mi circondava… meglio di niente. C’è il Covid che continua a spadroneggiare, che ci ruba il tempo, le conversazioni monopolizzate, i contatti umani ridotti al minimo.

Quando tutto è detto – Anne Griffin

Veramente il mio libro ha la copertina crema e il vino è rosso nel bicchiere, è il 632 della terza edizione. Ogni 999 copie cambia leggermente, è il segno distintivo di questo editore.

E veniamo al “libro di Eppi” di questa puntata, maggio 2021.

“Quando tutto è detto” è l’opera prima di Anne Griffin, scrittrice di poco più vecchia di me. Che sarà perseguitata da questo inizio, posto che decida di continuare su questa strada… Gran libro. Forse un po’ faticoso all’inizio, non si capisce bene cosa stia succedendo, poi si comprende che è la storia di Maurice Hannigham, raccontata in prima persona, per spizzichi e bocconi, in un gioco continuo tra passato e presente. Maurice è in una serata “qualunque” della sua vita di ottantenne, e fa dei brindisi a delle persone che sono state fondamentali nella sua vita. Il fratello Tony, la figlia Molly, la cognata Noreen, il figlio Kevin, e la moglie Sadie. Poco importa che Molly sia morta praticamente prima di nascere, o che Tony sia morto da moltissimi anni, sono punti che sono stati fondamentali per la sua vita, se è diventato come lo conosciamo è stato proprio a causa loro.

E “Quando tutto è detto” c’è solo una cosa da fare, spegnere la luce e dire a chi ci sarà di nuovo “Sono pronto, posso tornare a casa?”

La fortuna aiuta il morto – Stephen Spotswood

Libro particolare, trovato in modo particolare, che mi ha conquistata.

Siamo negli anni 50/60 in America. C’è questa ragazza che lavora in un circo, Willowjean Parker, e che per arrotondare fa la guardiana notturna. Una notte viene coinvolta in un assassinio di un criminale e conosce così la signora Pentecost, una ricca e singolare investigatrice privata, che la assume, la fa studiare, e di cui tre anni dopo è l’assistente principale.

Le due donne sono chiamate a risolvere il delitto Collins. Vedremo così in azione due menti brillanti e potremo apprezzare la loro personalità.

Lontano da casa – Enrico Pandiani

Ha dovuto aspettare un po’, questo libro, ma quando è arrivato il mio “turno” (prima l’aveva letto mio padre) l’ho letteralmente divorato.

Jasmina Nazeri è una ragazza di origini iraniane, giunta in Italia da bambina, con una storia difficile alle spalle. Il padre, benestante in patria, si è ritrovato a non essere nulla nel nostro paese e a far fatica a tirare avanti. Ma Jasmina ce l’ha fatta, vive in Barriera, quartiere periferico di Torino, lavora come insegnante per immigrati, e fa volontariato con molte altre persone, italiane e no, presso un’associazione di raccolta alimentare. Conosce tutto il quartiere, ed è conosciuta da tutti.

Per questo quando c’è un omicidio viene prelevata dalla polizia e condotta sul luogo del ritrovamento del cadavere, sperando che sappia qualcosa, almeno chi è la vittima. E purtroppo Jasmina sa chi è, si tratta di un suo ex allievo, e incidentalmente suo ex.

Veniamo a conoscere pezzo per pezzo tutto il complesso delle sue relazioni, da Antonio, suo “fratello” figlio della coppia che l’ha adottata quando è rimasta orfana, a Smemo, uno dei senzatetto con cui ha un rapporto più stretto, a Rosanna e Mary, le padrone di casa, singolari persone, a Pandora Magrelli, poliziotta finita per punizione in Barriera, dura e integralista, l’esatto opposto di Jasmina.

Dopo l’omicidio di Taiwo ce n’è un altro, legato al primo, e la tensione sale, portandoci all’epilogo (che come al solito non svelerò)

Peccato che questo romanzo non sia l’inizio di una serie, sarebbe stato interessante vedere come si sarebbe evoluta Jasmina, e anche gli altri personaggi.

Gianrico Carofiglio – La disciplina di Penelope

Penelope si sveglia dopo una notte passata con uno sconosciuto, si alza e se va silenziosamente. Era un pubblico ministero fino a un misterioso incidente che ha messo fine alla sua carriera e in qualche modo alla sua vita. Ha conservato solo un senso di disciplina che non abbandona mai.

Un giorno arriva da lei un uomo che è stato accusato di aver ucciso la moglie, poi concluso con l’archiviazione, ma questo non ha lavato via l’orribile sospetto che sia stato lui. E l’uomo desidera sapere la verità, dice per poter rispondere alla figlia quando sarà più grande.

Penelope è tentata di dire di no, ma un suo amico la convince a indagare.

E così scopriamo quel che è capace di fare, quel suo “occhio” per i particolari che non tornano, quella sua pazienza per cercare i dettagli, fino all’epilogo (che non svelo, quindi mi è piaciuto)

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