Domenica scorsa c’era il nuovo appuntamento a Cascina Macondo per Scritturalia, la giornata di scrittura… in relax.
Davanti al caminetto acceso, al calduccio, il quaderno sulle ginocchia… che meraviglia!
Peccato solo per il nebbione che ha reso un po’ difficoltoso il viaggio, sia al mattino che alla sera.
Dopo aver avuto il mio tema sono rimasta a lungo a guardarmi intorno attendendo l’ispirazione. Poi si è “formata” la prima frase da sola, ho scritto di getto più di metà del mio lavoro. Mi sono fermata. Come andare avanti? Ho scritto la prima parte senza avere idea di quale sarebbe stato lo sviluppo della storia!
Ho finito molto presto. Non ho quasi fatto correzioni al mio racconto.
Credo di esserne abbastanza soddisfatta.
LETTERA A DIO
Una busta nella buca delle lettere. Una busta che non è pubblicità, non è della banca e nemmeno una bolletta da pagare. Una busta, bianca, normale. Con l’indirizzo scritto a mano, in bella calligrafia. A guardarlo bene, parrebbe addirittura scritto con una penna stilografica e l’inchiostro di china nero.
Nessuno manda più lettere, così come nessuno chiama più sul telefono fisso. C’è la mail, e soprattutto c’è il cellulare. Per trovarti sempre e ovunque, qualunque cosa tu stia facendo e per comunicarti qualcosa di semplice, breve e rapido. Qualcosa che anche la tua limitata soglia di attenzione sia in grado di comprendere.
Una busta di quel tipo fa pensare a una lettera. Magari scritta a mano, con tutte le difficoltà di decifrare la calligrafia. magari anche lunga, scritta su carta sottile, come quella che la mamma usava per ricopiare in bella la lettera da spedire alla sua amica che si era dovuta trasferire lontano per lavoro, tanti anni fa, quando per comunicare c’erano solo la posta e il telefono, ma la teleselezione era cara… Teleselezione… un concetto superato. Oggi che tu stia chiamando uno che è davanti al tuo citofono col dito pronto a pigiare il campanello di casa tua o qualcuno che è a mille chilometri quasi sul punto di varcare i confini patrii non cambia nulla.
Queste riflessioni avevano impegnato il tempo per arrivare all’ascensore, prenotarlo, salire al piano ed entrare in casa. Il cane era ovviamente dietro alla porta e la accolse con le consuete feste e l’immancabile desiderio urgente di essere portato fuori.
La lettera dovrà aspettare.
La tuta da ginnastica prese rapidamente il posto del tailleur grigio scuro. Via i tacchi. I capelli legati in una coda, il guinzaglio, l’osso portasacchettini, la pallina… c’è’ tutto. pronti per la corsa serale. Vivere con un cane ha i suoi vantaggi: per esempio ti mantieni in forma portandolo fuori e per di più sei in compagnia quando corri, e non hai nessuna scusa per non farlo ogni sera, con qualunque temperatura e qualunque condizione climatica… beh, questo forse non è del tutto un vantaggio!
Dopo, tornati a casa, c’è una ciotola (e un piatto) da riempire.
E poi, finalmente, c’è del tempo per questa misteriosa lettera. No, non è la carta sottile che usava la mamma. E’ carta spessa, ordinaria.
E’… una fotocopia?!
Fotocopia, proprio così. Una mail stampata e fotocopiata, neanche troppo bene, per un invito a una festa coi compagna di scuola a vent’anni dal diploma. E in fondo poche righe scritte a mano, la stessa che ha scritto l’indirizzo.
Ciao, “dio”,
spero tu abiti ancora a questo indirizzo. Non ho trovato da nessuna parte la tua mail! E’ incredibile, ma se cerco su internet il tuo nome non trovo indizi utili a rintracciarti!
Ci vediamo alla festa, spero.
Nessuno ha più usato quel nomignolo da vent’anni. Nemmeno lei. Beh, ci va del coraggio a inserire “dio” come nick per iscriversi a un forum o a crearsi una casella di posta dio @ gmail.com. E’ imbarazzante…. Solo i compagni di scuola la chiamavano così, era uno scherzo nato per via di un compito di matematica terribilmente difficile da cui era uscita con una lode.
Sarà divertente rivederli tutti.
*********************
C’ero anch’io a Scritturalia. Del mio racconto, tuttavia, non sono uscito soddisfatto io per primo…
Alienhunter2010 (link) – 21 11 06 – 13:20
Che bel raccontino! è tuo?
minpepp (link) – 27 11 06 – 17:00
Ma che stupida, me ne sono accorta solo ora… certo che è tuo, quello che hai scritto a Scritturalia… scusa, sto un po’ rinco!
minpepp (link) – 27 11 06 – 17:01