Il gioco delle citazioni

Mary Black – Thorn Upon The Rose
Confidando che questo blog abbia una popolarità piuttosto bassa, lo metto qui.
Con tanto di traduzione “fatta a mano” (quella di Google era ai limiti minimi della comprensibilità) perchè io potessi capire il testo.

Il suo sapore era dolce come vino d’estate
I battiti del cuore due volte più rapidi
Ti ha trascinato nel valzer, ti ha stupito
E sei ancora stordita dalle sensazioni, ora che se n’è andato
La porta è chiusa, la serratura scattata
E tutti i ricordi e le lettere sono bruciate

Così, quando cogli il fiore della bellezza
Non scordare la spina sulla rosa
La ferita è profonda, e la cicatrice resta per sempre
Segue l’amore, ovunque l’amore vada

Come ci si casca, è difficile da sapere
Quando raramente mostriamo quel che proviamo
Mostriamo quello che pensiamo sia il nostro meglio
Imbarazzati restiamo sui bordi, cercando di immaginare quel che c’è oltre
E tu pensi di conoscerlo, e lui pensa la stessa cosa
Ma in fondo in fondo, non è che un folle gioco di indovinelli

Così, quando cogli il fiore della bellezza
Non scordare la spina sulla rosa
La ferita è profonda, e la cicatrice resta per sempre
Segue l’amore, ovunque l’amore vada

Vincere o perdere, è lo stesso
Lacrime di gioia, lacrime di dolore
Stanno mano nella mano, camminano insieme
Non vedrai mai la luna senza la promessa di vedere il sole
Per tutti i graffi, per tutti i colpi
Preferisco pungermi con le spine, che non veder mai le rose

Così, quando cogli il fiore della bellezza
Non scordare la spina sulla rosa
La ferita è profonda, e la cicatrice resta per sempre
Segue l’amore, ovunque l’amore vada

Grazie per preferire pungerti piuttosto che non vedere le rose <3

23. Anne Holt L’unico figlio

Ho sentito parlare pure troppo di questa Anne Holt, e quindi era ora di leggere qualcosa.
Questo “L’unico figlio” è un giallo in piena regola, con tanto di rivelazione finale nella penultima pagina.
Il titolo m’è rimasto un po’ oscuro.
Così come oscure mi sono rimaste alcune scelte di traduzione. Perchè i personaggi si danno sempre del tu, anche quando sarebbe logico aspettarsi del lei? (per esempio durante gli interrogatori)
A parte questo, la storia è interessante e i personaggi ben delineati. L’ispettrice Hanne Wilhelmsen è un personaggio ricorrente nei gialli della Holt, qui alla sua terza apparizione. Una donna abile nel suo lavoro e tormentatissima nella sua vita privata, che non riesce ad accettare serenamente la propria sessualità e a vivere tranquillamente la relazione con la compagnia Cecilie.
Interessante l’espediente di assegnare un ruolo di primo piano a una sorta di diario, lucido e disperato, scritto in prima persona dalla madre di Olav, il ragazzino protagonista. La madre, a parte attraverso le pagine di diario, compare solo in poche pagine, eppure il diario è centrale nella storia, per capire la personalità di Olav.

22. La libreria dell’armadillo

Comprato come al solito per istinto e messo lì nella piglia dei libri da leggere, e infine divorato in una sola giornata di questa strana settimana di Ferragosto al lavoro otto ore al giorno senza lavoro da fare…
Non mi ha conquistato lo stile, ma la storia è accattivante, forse anche perchè io la libraia l’ho fatta, per sei anni, e poi mi sono dovuta arrendere.
Il protagonista è un libraio “vecchio stampo”, di quelli che conoscono ogni singolo libro che hanno sugli scaffali, che mettono le schifezze di successo in un angolino e in vetrina quello che piace a loro e che hanno sempre un buon consiglio per il cliente. Ad un certo punto viene detto che quest’uomo ha 47 anni, e me ne sono un po’ stupita, perchè da come veniva descritto pensavo ne avesse almeno 15 di più. Vedovo, con una figlia già grande, vive per il lavoro. Dorme poco, beve troppo e cucina piatti spettacolari che poi non mangia. Attorno a lui il barista Ettore, un uomo disilluso e in crisi coniugale, la venditrice di fiori, la commessa part time Caterina, l’adolescente cinese Tsu Gambadilegno, sperduto in un mondo ostile da cui cerca di emanciparsi, la cliente Francesca e tutta una serie di altri personaggi minori, tutti tratteggiati con abilità e affetto.
E nel primo capitolo la curiosa vicenda di un anziano un po’ “fuori” che riceve come resto delle sigarette due grattaevinci e una giocata del superenalotto. Il vecchietto non segue l’estrazione e lascia lo scontrino dentro un libro che poi passa di mano in mano.
Sarà la giocata vincente?
Non viene mai detto, la vincita c’è stata, e proprio nel bar tabacchi dove l’ha presa l’anziano. Ma chissà. Magari quel biglietto non vale nulla, e magari sì. Diverse delle persone che inconsapevolmente lo custodiscono per un poco di tempo ne avrebbero bisogno, per sopravvivere o per realizzare i loro sogni, ma inesorabilmente il libro che lo contiene passa di mano. E la fine che farà è davvero una beffa…
Consigliato agli amanti dei libri di carta.

Ha mai osservato l’espressione di una persona che ha appena finito di leggere un libro? L’ideale è riuscire a vedergli scorrere addosso le ultime pagine, e seguirne il respiro fino alle ultimissime righe. È significativo anche come lo chiude. A volte un gesto violento, altre una carezza.

L’assenza

Pazzesco come è facile prendere delle abitudini. Ecco, chiamiamoli proprio vizi. E quanto mancano quando non ci sono.
Continuo a guardare in basso a destra, anche se so che il pallino verde non c’è, e irrazionalmente spero compaia.
Per miracolo? Santa ADSL? Il contraltare dell’omino dei cavi che ci fa i dispetti al lavoro?
La cosa più tremenda è che sono passati solo due giorni.

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Sempre di corsa!

Mi sono ridotta a mettere titolo e copertina di quello che leggo, e poi speriamo di riuscire a scriverci su anche qualcosa. Ma se non faccio così finisce che me li perdo per strada!
Il lavoro mi impegna troppo, e d’altra parte nelle lunghe attese del 9 ho tempo per leggere.

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