41. Daria Bignardi L’acustica perfetta

COP_Daria Bignardi_Acustica_perfetta.indd
Arno ama Sara, il contrario forse chissà. Sara probabilmente ama Massimo, il contrario… mah…
sto banalizzando molto, vero? ;)
E’ che devo esorcizzare un po’ questo ultimo libro del 2012.
Una storia d’amore e d’amicizia un po’ complicata, coinvolgente, ben scritta. Solo che io diffido dei personaggi televisivi che scrivono romanzi, e fatico a dover ammettere che questo libro mi è piaciuto parecchio. E poi c’è una questione più personale legata a delle coincidenze casuali.
Insomma, Arno e Sara sono stati fidanzatini da adolescenti e poi si sono persi di vista. Si ritrovano apparentemente per caso molti anni dopo, lui è professore d’orchestra, lei non si capisce bene se è realizzata o no. Ri-colpo di fulmine, matrimonio, tre figli.
Tredici anni dopo, Sara va via di casa in maniera inspiegabile pochi giorni prima di Natale. Arno è l’unico veramente disperato, i figli, il padre di lei, l’amico sembrano tutti molto troppo tranquilli. Forse sanno dove si è nascosta, forse hanno con lei contatti frequenti. Arno intraprende un viaggio nel passato e in se stesso per capire cos’è successo e prende coscienza di non conoscere poi molto la donna che ha sposato e che dice di amare (e che dal suo canto gli ha raccontato un mucchio di balle).
Finale agrodolce, a seconda dei punti di vista.

Buon Natale

Porta Nuova, l'albero di Natale
Porta Nuova, l’albero di Natale

Nell’atrio della stazione di Porta Nuova troneggia questo grande albero (e molti altri simili più piccoli, sparsi in giro). Ecco, vedete quella “fascia bianca” in basso? sono letterine, biglietti, messaggi, che le persone hanno appeso.
Io sono un po’ perplessa, devo ammettere.
Non capisco bene.
Allora, mi sta bene il rito della letterina a babbo natale o gesù bambino che dir si voglia, ma… appesa all’albero in luogo pubblico? e poi l’altra cosa che non capisco è il voyerismo altrui. Ogni giorno, a ogni ora, c’è una piccola folla che si raduna sotto l’albero allo scopo di leggere e commentare i messaggi. Questo ovviamente incentiva gli “scrittori”, che appendono letterine sempre più colorate, appariscenti e improbabili.
Ma sarà proprio normale tutto ciò?
Io in questo mese di dicembre sono passata quasi ogni giorno lavorativo da Porta Nuova e sinceramente non m’è venuta tutta ‘sta voglia di fermarmi a leggere, tantomeno di appendere.

40. Grazia Verasani Di tutti e di nessuno

verasani
Una delle mie scelte strane, istintive, fatte girando per la libreria.
Funzioneranno ancora con l’ebook?
Non sapevo niente di questa scrittrice, avevo sentito nominare Quo vadis, baby? ma non sapevo che fosse suo, e comunque non lo avevo nè letto nè visto.
Amo questi gialli che non sono davvero tali, o meglio, in cui la trama gialla è quasi un pretesto per raccontare una storia.
La protagonista è une bella figura di donna forte e indipendente ma non certo priva di fragilità che la rendono molto più credibile e vera.
Insomma, penso che cercherò al più presto gli altri libri di questa autrice!

L’orso

Per una volta, ho citato la volpe del piccolo principe e sono stata capita subito.

Perchè in fondo cos’è l’amore, se non l’eterna storia di due naufraghi che decidono di salvarsi a vicenda?

questa frase stava oggi sulla prima pagina della Stampa, nel buongiorno di Gramellini. E io avevo appena detto al mio orso che non era solo lui che si stava lasciando addomesticare da me (tutto sommato di buon grado) ma nello stesso tempo ero anche io che mi stavo facendo addomesticare da lui, adattandomi ai suoi tempi e ai suoi modi. A volte mi chiedo dove trovo la pazienza! E il bello è che non mi dà neppure fastidio…
Enrico.
E’ proprio vero che gli somiglia.
Anche Enrico mi faceva impazzire, e mi ero adattata a un sacco di cose strane e non mi arrabbiavo neanche, o lo facevo solo una volta ogni tanto, quando proprio passava il segno. Si dice che il tempo alteri i ricordi, e di anni ne sono passati tanti, ma fatico a ricordare un periodo di serenità come quello in cui frequentavo Enrico.
E’ che a volte capita di incontrare una persona così, che ti fa impazzire per quanto è diversa da te su certe cose, e poi però ti ripaga dalle stranezze con altre cose e il conto è molto più che in pareggio. Ho quasi paura a pensare che mi sia toccata per la seconda volta questa fortuna…
orso
Meno di dieci giorni lavorativi e non avrò più modo di affacciarmi alla paretina rossa che divide le postazioni e sentirmi rivolgere quel sorriso sornione che riesce a mettermi di buonumore per tutto il resto del giorno.
Un gattone, di quelli grossi, saggi e pigri che elargiscono il loro affetto con estrema parsimonia, e proprio per questo è ancora più prezioso e che quando fanno le fusa paiono quasi sorridere…
Com’è che più proseguo nella mia precaria vita lavorativa e più soffro alla fine dei contratti? E pensare che quando stava per scadere la prima tranche ero quasi contenta all’idea che fosse finita, mi dispiaceva solo per i soldi, ma vedevo la fine del contratto come una liberazione. Facevo il conto alla rovescia da settimane! E se non mi avessero confermato fino a fine anno non ci saremmo mai conosciuti, o forse chissà, magari era destino?

un biglietto per il teatro

Sono passati… chissà quanti? più di dieci, meno di quindici anni.
La conversazione verte sempre attorno al biglietto di uno spettacolo teatrale e l’opposizione è sempre la stessa: “Come posso ipotecarmi una serata con mesi di distanza?”
Allora era detta con molta sicurezza e un po’ di autoironia. Finì che io prenotai il mio biglietto con sei mesi d’anticipo, lui non lo prese, e la sera stessa arrivò a teatro, trovò ancora dei biglietti e in definitiva aveva un posto migliore del mio. Ero furiosa.
La cosa decisamente ridicola è che non riesco nella maniera più assoluta a ricordare che spettacolo fosse.
Adesso la stessa frase è stata pronunciata con molta cautela, forse anche un pizzico di indecisione. Chissà se è possibile modificare il rifiuto…

(No, non è la stessa persona.)

37. Metamorphosis Giacomo Bevilacqua

Ok, qui sforo un poco. E’ un fumetto, ed è in tre volumi, ed è uscito solo il primo… e nemmeno l’avevo visto in edicola. La cosa comica è che gli amici pensano che siccome avevo una fumetteria, tuttora io debba sapere qualunque cosa riguardi i fumetti… a volte è imbarazzante.Metamorphosis_cover E a volte rischio di perdermi le cose!
“Probabilmente sarà un suggerimento inutile…” mi ha detto Massimo parlando di questo fumetto, e invece io sono caduta dalle nuvole! E dirò di più… io di questo “A panda piace” sapevo pochissimo e “panda” oltrechè il simpatico animale bianco e nero era il soprannome di un collega, più che altro…
Storia interessante, anche se non eccessivamente originale (lo so, è un commento strano, ma a me questa trama suona famigliare anche se non riesco a trovare bene a cosa somiglia) disegni che non mi fanno impazzire ma hanno sicuramente un tratto molto personale. E ora sono curiosa di scoprire come va a finire!

Navigation