Ecco, tutto questo non era previsto.
Stare qui a spiarsi ogni piccolo segno e cercare di capire.
Sentire cuore e cervello che vanno in due direzioni opposte (sai che novità) e non riuscire a capire chi dei due andrebbe preso a randellate per fare la cosa giusta.
Che poi non è vero, la cosa giusta so qual è. O meglio, so qual è quella sbagliata.
Che non necessariamente rende giusta quell’altra.

Vi presento il mio hard disk esterno.
Ha una certa età, è di quelli con l’alimentazione a parte, non proprio tascabilissimo.
Ecco, sembra che sia morto.
L’ho portato a vedere in negozio e il tizio dopo un superficiale esame ha detto che non c’era niente da fare, e come spesso capita coi nerd, mi ha anche un po’ sbeffeggiato. Forse perché sono una donna e non sapeva che un però un pochino ne capisco.
Ha detto che non importa che lo avessi sempre trattato bene, non è che una persona se sta lì buona e ferma vive duecento anni. Beh, peccato che il mio hd ne avesse tipo sette o otto di anni…
Dentro, c’è tutta la mia vita informatica. I backup di almeno due vecchi pc poi defunti, tutte e dico tutte le foto fatte con la digitale, raccolte di mail affettivamente molto importanti e soprattutto i file vecchi con le prime versioni della storia che sto scrivendo da tantissimi anni. Non posso pensare di aver perso tutto.
Lo so, bisognerebbe avere più di un backup. Lo so. Ma certe cose erano così vecchie che quasi le avevo dimenticate, e occupare tanto posto in un nuovo hd mi sembrava assurdo, e tanto sono lì, dovessi mai averne bisogno ma tanto non succederà, però se proprio succedesse…
Ecco.