Alice Basso, la mia droga degli ultimi mesi ;)

Credo non sia normale.
Ho divorato i libri di Alice Basso, l’ultimo in particolare non l’ho mollato finché non l’ho finito, e adesso – lo ammetto, un po’ a spizzichi, non proprio interamente – me li sono riletti tutti e tre. Perché era divertente cercare le tracce di quello che è successo nelle ultime pagine, domandarsi se era l’obiettivo fin dall’inizio, e quindi se siano stati costruiti tutti e tre con attenzione… Io quando scrivo mi lascio portare dal momento. Magari parto convinta di voler fare succedere una cosa e poi boh mi viene una frase che poi mi spiace cambiare e così finisce che la storia prende una strada diversa.
Invidio chi sa pianificare.
Mi piacerebbe conoscere l’autrice per farle un sacco di domande. Per convincerla a non fare quello che sono quasi certa che farà: nel quarto (e dovrebbe essercene anche un quinto) l’azione si aprirà qualche mese dopo la fine del terzo, e su quello che è successo nell’immediato non sapremo niente, o poche cose indirette che qua e là verranno raccontate. Ne sono quasi certa, potrei scommettere che sarà così.
Perché alla fine della parte gialla della narrazione non è che me ne importi poi molto, e non ci sono neanche dei casi così memorabili (non è una critica, e ho il massimo rispetto per cui sa costruire un buon giallo. E’ difficilissimo, sperimentato sulla mia pelle). Voglio sapere come se la cavano i nostri due, perché sono meravigliosi. Lui è il mio uomo ideale. Mi infastidisce solo il fatto che fumi, per il resto me ne sono innamorata immediatamente. E lei, beh, in lei a volte un po’ mi ci vedo, anche se poi quasi mi arrabbio quando scopro che la somiglianza è solo superficiale, e soprattutto mi ha infastidito un po’ il fatto che al momento necessario diventi pressoché perfetta. Ma forse scrivere una storia incentrata su una sociopatica sfigata veramente da qualunque punto di vista non sarebbe stato di successo…

(le copertine mi sono venute in un ordine casuale. non ho voglia di ricaricarle)

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