Domenica a Libr@ria a Venaria


Domenica speriamo nel bel tempo.
D’altra parte, sono cinque mesi che non piove, dovrà mica far brutto proprio domenica, no?

Con le amiche del knit café Libri letti ai ferri saremo ospiti di Libr@ria, organizzata per il terzo anno dalla città di Venaria.
Il tema proposto quest’anno è il viaggio, un viaggio storico attraverso gli avvenimenti più importanti dell’ultimo secolo.
Saremo in piazza Annunziata per tutta la giornata, dalle 10 alle 18. Nel pomeriggio, dalle 15, ci saranno alcuni amici scrittori che verranno a parlarci delle loro ultime fatiche letterarie: Consolata Lanza, Donatella Garitta e Orazio Di Mauro dialogheranno con noi e col pubblico presente.
Vi aspettiamo!

Trovate il programma completo della manifestazione sulla pagina FB della Città di Venaria Reale

In cerca di ispirazione (finora invano)

Uff.
In cerca sempre di ispirazione per il NaNo2017 ho “pericolosamente” digitato su google la ricerca Omicidio mascherato da suicidio, trovando fra le prime voci una menzione di un racconto di Simenon con protagonista Maigret. Visto che – lo confesso – non avevo mai letto Simenon, ho cercato quel racconto e l’ho trovato in una raccolta di una collana “giallo junior” e già questo avrebbe dovuto insospettirmi, forse. Ho reperito il libro in biblioteca e l’ho letto in poco tempo, sono quattro racconti non molto lunghi, e ora sono depressa.
Intanto, non mi è piaciuto. E’ lento, noioso, non c’è niente che venga davvero spiegato, è tutto affidato alle “geniali intuizioni” di Maigret, e perdipiù il personaggio, almeno in questi racconti, è veramente banale, anonimo, potresti cambiargli il nome e non cambierebbe niente. Mi aspettavo una bella figura di investigatore, e sono rimasta delusa. Ma vabbè, era altro che cercavo. E non ho trovato neanche questo. Nessuna delle storie è basata sull’equivoco che avevo cercato su google. Una volta sola, all’inizio del primo racconto, in un elenco di cose legate al crimine, viene citato appunto un omicidio mascherato da suicidio, e finisce lì.
Devo riprendere la ricerca, e siamo già a metà mese, il NaNo si avvicina e io ho anche le idee molto poco chiare su cosa voglio scrivere.
Continue reading

Sottili ma fondamentali differenze…

Il NaNo2017 incombe, dicevamo, ed è ora di organizzarsi.
E fra un pensiero da mettere a fuoco e una discussione su FB sul gruppo apposito (qui) mi sono venute delle riflessioni a proposito della generalizzazione “catastrofe” del personaggio femminile.
E’ piuttosto nota la mia attuale passione per i romanzi di Alice Basso, e non è difficile immaginare che l’idea per il NaNo2017 mi sia arrivata da lì, dopo aver consumato i tre romanzi (ma quando arriva il quarto?) ed essermi dedicata a qualche banale esercizio di scrittura che non oso neppure chiamare fanfiction, tanto era un abbozzo incompiuto senza né capo né coda.
Bene, cercando appunto notizie in rete in merito al prosieguo della storia, ho trovato qua e là dei curiosi parallelismi nei commenti fra le vicende narrate dalla Basso e quelle de L’allieva di Alessia Gazzola, che a suo tempo avevo letto (solo il primo però). Oggi poi in una conversazione sul mio personaggio femminile (che fortunatamente e faticosamente sto cercando di discostare un po’ dall’essere la brutta copia di Vani Sarca) è venuta fuori anche Bridget Jones di Helen Fielding (anche quella letta anni e anni fa, anche lì solo il primo).
Ecco, no.
Bridget Jones l’ho sempre detestata, tanto. E sebbene Alice Allevi mi sia risultata più empaticamente simpatica, non sopporto molto neppure lei.
Non me ne vogliano le due autrici ma le loro personagge sono due cretine, immature, irresponsabili. Bridget Jones particolarmente. Dio quant’è fastidiosa. E se le cose vanno male, è perlopiù solo colpa loro. Quasi mi fa piacere quando gliene capita qualcuna. Ben ti sta, la prossima volta usi il cervello, visto che ce l’hai.
E come dice il proverbio Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.
Vani Sarca grazie a non so quale divinità è di un’altra pasta.
Sì, ok, apparentemente pure lei appartiene al genere sfigata senza speranza, ma c’è una differenza: è una sua scelta. Detesta il 99% del resto del genere umano per scelta e non passa il tempo a piagnucolare diomio come sono sfigata ecco nessuno vuole essere mio amico. E’ un raro esempio di una solitaria che sta bene così, e che non ha bisogno di avere amici successo e vita sociale per sentirsi appagata.
Che poi sia un po’ irreale e che al momento giusto sappia trasformarsi in anima della festa o che nonostante la sua dieta assurda birra scura + patatine al formaggio abbia un’invidiabile forma fisica… eh, vabbè. E’ un romanzo.
Vani è coerente, ed è il motivo per cui l’ho amata tantissimo fin dal primo momento.
Barcolla un po’ sotto il peso di un fidanzato figo e famoso, ma regge, per fortuna.
(Ti prego, Alice Basso, non fare scherzi… non mi rovinare tutto nel quarto, eh. Ci conto!)
Scrivere una storia che abbia per protagonista una disadattata sociale che si lagna della sua condizione non mi interessa minimamente.
Voglio una personaggia come Vani, dura e pura, coerente, che se è disadattata sociale abbia un buon motivo per esserlo e che non se ne lagni.
Chissà se mi riuscirà?

#NaNo2017 Manca un mese


Sì, manca un mese. Anzi, meno.
Ma in rete inizia a esserci un po’ di fermento, e manco a farlo apposta, ieri sera mentre me ne stavo a PortaNuova appoggiata a una colonna di marmo ad ascoltare uno sconosciuto che suonava Einaudi ho iniziato a pensare a una storia che lo riguardasse, cioè, forse non proprio lui, che non mi piaceva neppure troppo come figura, ma un tizio che in questo caso ogni giorno, puntuale, va in stazione e suona il piano. Sono rimasta affascinata dalla gente che si fermava a guardare e soprattutto spero ad ascoltare, a com’erano diversi fra loro, c’era di tutto, da quello che probabilmente in stazione ci vive alla ragazza tutta fighettina che forse ogni giorno prende il treno e va a lavorare a Milano, o fa la commessa in una di quegli improbabili negozi che ci sono in stazione (alcuni non li capisco: ok, prima di partire mi compro un libro, ha senso, ma le lavatrici? o i vestiti di lusso?). Io me ne stavo un po’ discosta, mi sembrava invadente avvicinarmi troppo, alcuni erano appoggiati al piano, ho pensato che se fossi stata io a suonare mi avrebbe dato fastidio. E avrei voluto avere il coraggio di fare un giro di domande, alla fine, e scoprire quanti avevano un’idea anche vaga di cosa stavano ascoltando. Temo nessuno.
Poi sono uscita e c’era un altro tizio, non troppo dissimile dal pianista, gli somigliava un po’ da lontano, che litigava al telefono con una donna, ad alta voce, platealmente, senza alcun pudore. Non sembrava aggressivo anche se urlava, piuttosto disperato.
Le due scene si sono in qualche modo fuse e collegate e non riesco a smettere di pensarci, di ipotizzare cose improbabili.
E siccome fra un mese inizia il NaNo e sono due anni che ci provo, con la solita storia fantasy, e non vado oltre un decimo dell’impresa, quest’anno forse è ora di cambiare completamente argomento e genere.
Vediamo se i miei pensieri prendono una qualche forma…

Libri letti ai ferri ancora al Circolo dei lettori per una nuova stagione di incontri!


Da ottobre ogni primo sabato del mese saremo al Circolo dei Lettori per un appuntamento speciale di knit e letture.

Le date da qui alla fine dell’anno sono:
sabato 7 ottobre
sabato 4 novembre
sabato 2 dicembre
sempre dalle 10 alle 12.

Il primo appuntamento sarà un’occasione per raccontarci come sono trascorse le ferie, quali lavori abbiamo fatto e quali abbiamo in programma… i ferri – lo sappiamo – sono sempre in movimento!

Esaurite le quattro chiacchiere tra noi avremo il piacere di parlare di libri con gli autori di Carta e Penna e leggeremo alcuni brani dalle antologie 100 PAROLE PER RACCONTARE, che raccolgono brevi racconti presentati al concorso letterario LeggiadraMente, giunto quest’anno alla quinta edizione.

L’invito ad intervenire è esteso a tutte le persone curiose, che hanno voglia di passare un paio d’ore in compagnia delle knitters del gruppo “Libri letti ai ferri” ideato e coordinato da Margherita Bratti e con Donatella Garitta dell’Associazione Carta e Penna.

Sabato 7 ottobre in contemporanea per le vie del centro di Torino per restare in tema letterario ci sarà Portici di Carta.
Una buona occasione per fare una pausa dalla pazza folla e accomodarsi per un paio d’ore nelle bellissime sale di Palazzo Graneri in nostra compagnia!

Navigation