Alice Basso – L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome – Garzanti

E peggiorerà, sai, mio clone in miniatura? Peggiorerà e finirai per non fidarti proprio per niente e proprio di nessuno, se qualcuno non si prenderà la briga di dimostrarti, possibilmente al più presto, tipo adesso, adesso che ancora puoi impararlo, adesso che sei ancora abbastanza giovane e malleabile da imprimerlo nelle ossa, che a volte ci si può anche fidare. Che fidarsi fa bene. Che non deve necessariamente andare poi tutto a puttane.
Bisogna solo che arrivi qualcuno in tempo, o dopo sarà troppo tardi, e difficile, ed estenuante, com’è successo a me.
(…)
Già. Perché se a quindici anni sei già diffidente di tuo, e incappi pure in gente che ti frega, poi hai voglia a ritrovare la via. Ogni piccolo tradimento è una minuscola scossa tellurica che ti sospinge un po’ più lontano. Poi un giorno – per esempio il giorno dopo esserti fidata di qualcuno per la prima volta dopo un sacco di tempo, diciamo mentre aspetti l’ascensore del tuo palazzo di ritorno da una notte con questo qualcuno – ti ritrovi a guardarti indietro e a chiederti quand’è che hai cominciato a non lasciare avvicinare più nessuno e a decidere che in fondo della gente non te ne importava nulla. E, sorpresa, tutto quello che riesci a rievocare è una catena di piccoli sussulti. Nessun terremoto, nessun gigantesco fattaccio traumatico, come nei film, dove un evento cardine spiega tutta una persona. Nessun genitore andato via di casa, nessun ex marito beccato a letto con la tua migliore amica. Anzi, inezie da ragazzini, semmai. Minuzie, roba che fa quasi sorridere. Micro movimenti di distacco, di deriva continentale, che non ti hanno mai veramente fatto mancare la terra sotto i piedi, ma che millimetro dopo millimetro ti hanno impresso dentro la certezza che è meglio non appoggiarsi mai del tutto, perché il suolo non è stabile, e devi sempre essere pronta a balzare via prima che si apra la crepa. E solo ora che per una notte ti sei concessa di riposare, di abbandonarti e di allentare la tensione, solo ora che finalmente hai lasciato che qualcuno si avvicinasse e – incredibile! – non solo non sei morta, ma ti è piaciuto oltre ogni immaginazione, solo ora ti rendi conto che fino a oggi è stata una maledetta fatica.

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