Carramba che sorpresa!

Mail 4 U

Oggi è successa una cosa buffa.
Cioè, veramente non oggi, è già successa qualche tempo fa, però ne ho presa completa coscienza solo oggi. A volte ci metto un po’ :D
Mesi fa entro a far parte di alcuni gruppi su FB dedicati alle agende, ai traveller notebook e compagnia, in cerca di ispirazione per i miei progetti di agenda del nuovo anno. E incontro un’altra iscritta con cui scambio qualche commento, qualche mipiace, il solito iter delle amicizie su facebook. Mi risulta istintivamente simpatica, e boh, io sono molto istintiva in queste cose (un po’ meno rispetto a quando ero più giovane, ma comunque lo sono ancora parecchio).
Morale, facciamo amicizia in maniera diretta, al di là del gruppo, lei dice che ci siamo conosciute da ragazzine, io non mi ricordo, guardo il suo profilo, le sue foto, e no, non mi dice nulla, oltretutto abitiamo a quelle quattro ore di treno di distanza e io dalle sue parti ci sono stata solo da abbondantemente adulta. Chissà con chi mi confonde. Io non ci penso più, continuo a trovare una certa sintonia in quello che posta, scambiamo ancora qualche messaggio qua e là, finché oggi capita che la contatto per acquistare un oggetto che ha messo in vendita su un sito e… CARRAMBA CHE SORPRESA! :D mi dice il suo vero nome, visto che devo farle avere il pagamento, e sì certo che la conosco e mi ricordo di lei! Devo avere ancora da qualche parte nelle scatole dei ricordi con i miei diari che tenevo scrupolosamente tutte le sue lettere :) E’ la mia amica di penna di quando avevamo forse dodici o tredici anni!

Per chi è giovane risulterà una cosa misteriosissima, ma noi nati nella prima parte degli anni settanta, cresciuti senza internet e senza la posta elettronica (io ho avuto accesso a questa roba dopo i vent’anni, il primo modem decente è stato il regalo di compleanno per i trenta) avevamo gli amici di penna. Era una cosa che si faceva a scuola, addirittura: si compilava (a mano, ovviamente) un modulo con i propri dati che veniva trasmesso non so bene dove, e si riceveva dopo un po’ in cambio un modulo del tutto simile con i dati dell’abbinato. E si cominciava a scriversi, con carta, penna, buste e francobolli, e i tempi lenti delle poste, e a volte funzionava e nasceva davvero un’amicizia e a volte no, magari la cosa moriva da sola dopo poche lettere. Oltre a Chiara io avevo una ragazza tedesca, o forse austriaca di nome Elke, con cui scrivevo in francese. Una faticaccia da entrambe le parti… Davvero strano ritrovare dopo più di vent’anni una persona in questo modo.
E certo che guardando il suo profilo non mi veniva in mente nulla. Magari una foto ce la siamo anche scambiate, ma onestamente non ho ricordi in questo senso, e io non andavo d’accordo con le foto, da ragazzina. Lettere, parole scritte a mano su carta più o meno colorata e decorata, che poi viaggiavano per mezza Italia, magari un paio di volte al mese. Il telefono era escluso, c’era la teleselezione e chiamare una città col prefisso costava troppo, mica come adesso.

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