Vittoria – e ci aggiungo anche il punto esclamativo!

Giovedì 19 aprile è uscito il nuovo romanzo di Barbara Fiorio, Vittoria (Feltrinelli).
Barbara Fiorio è la prima scrittrice a cui ho chiesto l’amicizia su FB dopo aver letto un suo libro, vergognandomi come se fosse una cosa brutta fare la fan un po’ esaltata. Ancora adesso, quando lo faccio, cerco sempre una ragione, accompagno la richiesta con una sorta di motivazione, cerco di far capire che i libri di quell’autore io li ho letti davvero… Beh, con Barbara la motivazione era un po’ debolina, ho una gatta (la mia però è femmina) che si chiama Diesel. Nel suo Buona Fortuna, il primo che ho letto, c’era un gatto maschio di nome Diesel. C’è quasi sempre un gatto nei libri di Barbara, e ce ne sono due – attualmente – nella sua vita reale: Brodo e Giuggiola. Sembra che Brodo abbia preso male la notizia che l’editore aveva scelto un gatto-modello che neanche gli somiglia per la copertina del libro, ma tutti i suoi fans su FB si sono adoperati per consolarlo. Speriamo di averlo convinto.
Scoperto che nel tour promozionale di Vittoria non c’era una tappa torinese, o almeno non è prevista a breve, e che per la prima uscita, ovviamente a Genova, la spalla di Barbara sarebbe stata Alice Basso, beh, mi sono decisa: un giorno di ferie, uno sguardo alle previsioni del meteo e via, Genova è a un paio d’ore di treno, e la libreria abbastanza vicino alla stazione.
Poi mi sono persa, e l’abbastanza vicino ha perso parzialmente di significato, ma pazienza.
Perdendomi ho visto questa curiosa installazione e direi che ha ripagato la deviazione non prevista.

installazione ombrelli

Evviva le gite, anche se fino a mezzora prima di partire penso sempre a quali scuse potrei usare per non salire sul treno, mi faccio mille paranoie, e poi mi diverto.

La Feltrinelli di Genova è suggestiva come architettura, lo spazio incontri non è sacrificato come in altri posti, né ha l’aspetto troppo serio e inibente, come a Porta Nuova qui a Torino, dove hanno fatto un palco, con tanto di rialzo che separa il pubblico dagli autori. Poi come mi giravo o parlavo con qualcuno trovavo qualcuno che conoscevo, compreso una persona con cui avevo fatto un percorso virtuale, ma eravamo nascosti dietro nick e non sapevo di avercela davanti. Ho conosciuto Isa Bianchi, l’amica di Barbara che anima con lei la pagina White&Flower coi resoconti esilaranti dei loro viaggi e delle avventure un po’ folli in cui si cacciano. E poi la prima uscita di un libro è sempre un’emozione.
Sono tornata a casa insieme ad Alice, è sempre un piacere passare del tempo con lei, la prossima settimana esce il suo libro e pazienza se non sono riuscita a strapparle nessuna anticipazione…

Ho un po’ paura di Vittoria.
Il risvolto di copertina dice: Disorientata e in profonda crisi creativa, Vittoria si ritrova a quarantasei anni senza compagno, senza lavoro e senza sapere più con quali soldi comprare le crocchette a Sugo, il suo adorato gatto. A soccorrerla arriva un aiuto inatteso, sotto forma di un mazzo di tarocchi che suo malgrado, e nonostante il suo scetticismo, scopre di saper leggere con imprevedibile talento.
E’ potenzialmente una storia a rischio buonismo e melensaggine, la tipa in crisi senza lavoro senza soldi senza amore che però oooohhhh trova il modo di reinventarsi in una maniera piuttosto bizzarra e – indoviniamo un po’ – sono certa che ce la farà. D’altra parte si chiama Vittoria…
Spero che Barbara ci abbia messo tutta l’ironia di cui è capace, per non cadere nella troppa prevedibilità. Spero riesca a stupirmi anche questa volta.
Mi imbarazza sempre scrivere cose negative di una lettura appena conclusa, e se poi conosci l’autore e la consideri quasi un’amica è ancora peggio.
Le prime pagine fanno ben sperare, ma sono a meno di un quarto, è troppo presto per dire qualcosa.

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