Un altro personaggio notevolissimo

Sono indietro, ho da postare le mie impressioni di lettura di un po’ di cose ma… boh, in questi giorni mi sembra di non avere mai abbastanza tempo.
Prevedibilmente, sono uscita dal Salone leggermente ubriaca per tutti quei libri che non avrò mai abbastanza tempo per leggere, e questo mi ha mandato un po’ in crisi. Tutto normale, passerà.

Ma intanto per uno di quei miei percorsi strani sto leggendo questo libro

Valeria Corciolani - Acqua Passata
Valeria Corciolani – Acqua Passata

e sono di nuovo innamorata.

«Non credo al destino e neppure al caso. Ma ieri ci siamo incontr…»
«Un imprevisto» lascia cadere con la sua voce piena che riempie i vuoti.
«Come, scusa?»
«Un imprevisto. L’averti incontrato è stato un imprevisto.» Alma lo guarda con quei suoi occhi ambrati, che scavano senza averne l’aria. «La mia vita era liscia, impostata con la meticolosa attenzione di chi vuole ridurre al minimo le variabili della sorte. E invece sbam!, ti svegli una mattina e tutto rotola, facendoti precipitare sulla casella dell’imprevisto. Non ho ancora capito se la carta che ho pescato è vantaggiosa o meno, ma mi sei capitato e, nonostante ci abbia provato in tutti i modi, sembra sia impossibile rimetterti nel mazzo e far finta di nulla. Quindi…» Fa una piccola smorfia e riprende a camminare.
«Perciò sarei un tuo imprevisto» ripete Rosset, leggermente perplesso. «E non ti pare una roba strana da dire?»
Alma si volta e lo fissa seria.
«Siamo stati tutti l’imprevisto di qualcun altro.»
Jules resta un attimo appeso a quella frase, che gli pare bordeggiare fra l’emozione di un regalo e la sciagura di una catastrofe, poi scrolla le spalle e allunga il passo per affiancare Alma.

Alma sbuffa ancora. Già, le pesa ammetterlo, ma è vero: si è sentita lusingata, apprezzata, importante. Unica. Quel rude, antipatico, molesto ispettore l’ha fatta sentire speciale e indispensabile. L’ha scrollata dalla sua quotidiana apatia e per due giorni le ha sconquassato l’esistenza costringendola a tirarsi fuori dal buco, dove si era rintanata per non essere trovata dalla vita. Per paura di cosa? È sopravvissuta al terremoto della fuga di Enrico, alla deflagrazione del suo mondo di prima, a quattro figli e una suocera da mantenere e ha paura di cosa potrebbe succedere adesso? Ma guarda te se ci voleva uno sconosciuto a sbatterle davanti al naso l’evidenza: lei non è solo una moglie abbandonata, una madre trafelata, una nuora esasperata e una colf invisibile infagottata in maglioni larghi e giacconi informi per l’assurda convinzione che fuggire agli sguardi è uguale a non esistere. Lei è Alma Boero Kouyatè. Una donna di quarant’anni con un buon cervello, un aspetto decoroso e a Dio piacendo ancora mezza vita davanti. Fa un piccolo sospiro, è l’aver scoperto di esser viva grazie a una morta che le dà fastidio.

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