Barbara Fiorio, Chanel non fa scarpette di cristallo

Dopo luuuunga e infruttuosa ricerca del cartaceo di questo libro, mi sono arresa all’ebook, dopodiché ho smadonnato un bel po’ per avere ragione delle solite protezioni che non vanno d’accordo con Linux anche se ho acquistato del tutto legalmente (ps comprate da Streetlib, e vivrete un pochino meglio)

E’ il primo romanzo di Barbara Fiorio, uscito ormai otto anni fa, e ne sapevo pochissimo, praticamente solo che l’argomento del libro sono le favole, ma non quelle che ci hanno raccontato quando eravamo bambine, bensì quelle vere. Questa cosa deve essere un’ossessione di Barbara, visto che negli anni ci ha scritto su un altro romanzo (Qualcosa di vero) e un saggio ironico (C’era una svolta)!

Troviamo tre amiche, Maddalena, Penelope e Beatrice, nella prima scena impegnate a vegliare sul matrimonio di una quarta amica, che ha scelto il “lieto fine” ed esce così dalle loro vite. Non tardiamo a scoprire che queste ragazze non sono altro che le protagoniste delle favole, imprigionate in una eterna giovinezza sempre uguali a se stesse nel mondo degli umani, e perciò costrette ogni un tot di anni a rompere tutti i legami e a traslocare lontano, in un posto dove nessuno le conosce e dove possono ricominciare da capo la loro esistenza.

Il problema è un patto, che centinaia di anni prima è stato stretto dal diavolo e da alcuni degli autori più famosi della letteratura internazionale: da allora i protagonisti dei loro libri vagano per il mondo umano, cercando di non farsi scoprire, ogni tanto scelgono il “lieto fine”, ossia di diventare davvero reali, dimenticare il passato e invecchiare e morire proprio come capita agli uomini. Alcuni decidono invece di trovarsi bene in questa strana dimensione sospesa, e possono contare sull’aiuto e l’amicizia degli altri personaggi letterari, dando vita così a curiosi miscugli di generi.

Le nostre tre protagoniste sono state fino a questo momento molto decise nella loro scelta di restare una favola, ma ora sembra che qualcuno le stia minacciando, qualcuno che ha prospettato all’editore di Beatrice (scrittrice di favole) un libro-bomba, e per stuzzicarlo meglio gliene ha consegnato una parte, che descrive un po’ troppo fedelmente la vita segreta delle ragazze.

Il finale è una vera e propria sorpresa, e quindi non va svelato.

Un libro ironico, leggero ma non banale, in cui si vedono le caratteristiche delle opere successive e più riuscite della Fiorio, una storia divertente e originale che a tratti mi ha ricordato un po’ le atmosfere dei libri di Stefania Bertola, quei rosa non melensi, moderni e intelligenti che leggo sempre con gusto.

PS ho finito di leggerlo (con lacrimuccia annessa per colpa del gatto Zorro) mentre ero in treno e andavo a Genova per il debutto di Vittoria, la creatura più recente di Barbara ;)

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