Ci siamo, è stata appena presentata la nuova edizione del Salone del Libro che si svolgerà a Torino dal 9 al 13 maggio 2019. Non vedo l’ora!
Esaurite – si spera – le polemiche e gli strascichi giudiziari che hanno accompagnato e tormentato queste ultime edizioni (peraltro di grandissimo successo) e ancora una volta sotto la direzione di Nicola Lagioia, si riparte: mancano due mesi praticamente tondi tondi.
Non ci sarà più il padiglione 5, ma ci sarà l’Oval: più metri quadri in termini assoluti, speriamo bene perché ricordo un’edizione di qualche tempo fa in cui già era stato fatto questo tentativo e l’Oval era terribilmente lontano e scollegato dagli altri padiglioni. In realtà non è così lontano, ma se sei già stanco per aver macinato chilometri fra le corsie dei padiglioni tradizionali e ti trovi a fare un percorso squallidino in mezzo al parcheggio, l’Oval rischia di sembrare un miraggio sempre alla stessa distanza…
Il manifesto è opera di MP5, un’autrice nota per aver disegnato anche i manifesti di Non Una Di Meno e in generale per il suo impegno sull’uguaglianza di genere. Il titolo-tema del Salone è una citazione, infatti è il sottotitolo di un’opera di Cortàzar. Quest’anno non ci sarà un paese ospite, ma una lingua, lo spagnolo, parlato da milioni di persone sparse per le diverse parti del mondo.