Granny mania

Dopo anni di lotta, finalmente ho imparato a fare le classicissime piastrelle della nonna, quelle delle coperte fatte coi fili d’avanzo… sono semplicissime eppure non mi sono mai venute bene, sempre un po’ troppo storte, un po’ diseguali, e poi i cambi di colore! odio i cambi di colore perché significano fili da nascondere alla fine del lavoro… Le piastrelle della foto mi servono per realizzare una borsa, e sono per ora 27, ma mancano ancora i laterali (ho finito il nero e me lo devo procurare) quindi diventeranno 35, se ho contato bene. 35 piastrelle a tre colori significano 210 fili da nascondere, un incubo che fa venire voglia di cambiare progetto prima ancora di iniziare! Ci sto riuscendo grazie a un trucchetto di una banalità sorprendente: ho fatto prima tutti i centri (quelli fucsia nella foto) e ho nascosto i loro fili. poi ho fatto la parte ecru e ho nascosto i fili, poi il giro nero. Prima di un pannello (che poi ho unito, e rifinito) e poi dell’altro. È pazzesco ma funziona. Un pezzo per volta, in maniera sistematica, non mi sono neanche accorta di aver già nascosto quasi duecento codine. Stavolta arrivo alla fine.

La borsa con le piastrelle, fatta in un altro modo rispetto al progetto attuale ma non importa, è stato il mio primo progetto (fallito) di quando ho ripreso a lavorare a uncinetto da adulta, un po’ di anni fa. In qualche modo è cominciato tutto da lì, e poi sono venuti altri lavori più complessi, e poi i ferri, le maglie, gli scialli, e l’amica con cui forse, dopo un inizio un po’ burrascoso, non avrei riallacciato in maniera solida i rapporti. E la scoperta di quanto fanno bene i lavori manuali, la creatività, il realizzare qualcosa con le proprie mani.

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