Fiori sopra l’inferno

Qualche giorno fa ho visto una pubblicità di un qualche concorso letterario che utilizzava come “incoraggiamento” il fatto che lo scorso anno fosse stato vinto da Ilaria Tuti che poi ha pubblicato con Longanesi e avuto un certo successo, e così mi sono ricordata di averlo letto, quest’estate, e anche che mi era piaciuto parecchio. Lo so, non suona benissimo come inizio, ma ho letto davvero un mucchio di cose mentre avevo la mano ingessata e potevo fare poco altro, e lo ammetto, alcune letture sono state disordinate, o particolarmente bulimiche.

Dopo le prime pagine ero indecisa se andare avanti perché le atmosfere erano davvero molto cupe e mi stava facendo un po’ paura… sono una fifona, leggo un sacco di gialli e qualche thriller ma guardo L’ispettore Rex col volume basso e i sottotitoli alla pagina 777 per non fare salti sulla poltrona quando sparano o esplode qualcosa… però sono andata avanti perché ormai la storia mi aveva preso, e anche la protagonista, il commissario Teresa Battaglia, una donna molto “vera”, non la solita improbabile poliziotta che più che altro sembra una modella, ma una donna non più giovane, non eccessivamente in forma fisica, con un carattere spigoloso e difficile, bravissima nel suo lavoro ma decisamente temuta e poco amata dai colleghi. Per questa indagine le viene affiancato un giovane ispettore che è quasi il suo opposto, giovane, belloccio, intelligente e preparato ma che un po’ per sfiga e un po’ perché sente come una punizione essere finito in un posto come Travenì quasi ai confini del mondo, non ne azzecca una, collezionando una serie infinita di gaffes. Teresa Battaglia nasconde un terribile segreto (all’inizio ho anche pensato che fosse l’assassina…) e Marini lo intuisce, e cerca di capire, instaurando uno strano rapporto con il suo superiore. Vedremo dove andrà a finire questa sottotrama, visto che è previsto un nuovo capitolo dal titolo Ninfa Dormiente, che dovrebbe uscire a breve.

A Travenì, un paesino in alta montagna ai confini con l’Austria, viene ritrovato un cadavere, appartenente a uno dei (pochi) abitanti. La scena del delitto è particolare, una raffinata messa in scena che fa pensare a una mente criminale particolare e pericolosa. Il commissario Battaglia deve scontrarsi con la mentalità chiusa del paese, con gli abitanti che si proteggono uno con l’altro, e cercare di trovare il colpevole, prima che succeda qualche altra disgrazia. Perché lei è certa che non sia finita con la morte del povero Roberto Valent… E a tutto questo si intreccia in maniera sempre più stretta una storia del passato, un orfanotrofio le cui rovine incombono sul paese e in cui si dice siano accadute cose terribili…

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