scoperte musicali…

ogni tanto faccio delle scoperte.
ho ascoltato gli MCR tanti anni fa perchè piacevano a una mia amica. anzi, piacevano al suo ragazzo… nobile motivazione, eh?
sono stata a due loro concerti di recente, uno l’estate scorsa, al Colonia Sonora. ci lavoravo, mi sono beccata tutta la stagione, nel bene (poco) e nel male (la maggior parte delle serate…) e uno il 25 aprile di quest’anno. mi sono piaciuti. adesso ho avuto l’occasione di ascoltare bene il loro credo ultimo lavoro e ho scoperto, in mezzo alle hit che abbiamo sentito fino alla nausea alla radio, questa canzone:

RAMBLERS BLUES

C’è bisogno di aguzzare la vista
per capire quali sono gli amici
Bisognerebbe restare svegli
per scoprire tutti i nemici
Ci vorrebbe un paio di scarpe nuove
per partire, per scappare lontano
e poi seguire una traccia sbagliata
perdersi meglio e non tornare più indietro
Non c’è bisogno di una foto ingiallita
per vedere quanto siamo cambiati
Non c’è bisogno
Bisognerebbe fermarsi in tempo
non aver fretta ma rallentare
Bisognerebbe solo ascoltare
o ancora meglio cambiare canale
C’è bisogno di stare attenti
nell’osservare la nostra storia
guardarsi indietro e poi capire
che c’è bisogno di più memoria
Sì, c’è bisogno!
Ci vorrebbe una muta di corde nuove
per suonare sempre scordati
C’è bisogno di nuove canzoni
con parole per sognare più forte
Bisognerebbe fare sogni grandiosi
oltre la noia e le nevrosi
Avere cura, avere pazienza
di tutta quanta l’intelligenza
Sì, c’è bisogno.

oggi sposi!

sposini1
oggi si sposano due miei amici.
hanno cercato di far le cose di nascosto, ma non sono stati molto abili… domani facciamo la festa, in cui tutti faranno finta di non sapere ma in realtà sapranno… che cosa buffa.

la soluzione

Bisognerebbe solo accettare le cose come stanno. Il trucchetto sta tutto lì.
Non aspettarsi chissà cosa e prendere bene ciò che c’è.

Ci riuscirò?

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Cara Hachi… ___ che bella sorpresa!
Credo che una delle leggi silenziose della blogosfera sia la “condivisione”. Se trovi qualcosa che ti piace… è bello diffonderlo. Se poi trovi qualcosa sul mio blog… non osso che ssere contento!

Il commento che ti ho lasciato… sì, è frutto di mie riflessioni, cose che scrivo per me, per sfogarmi… e che però a volte mi accorgo che possono interpretare anche lo stato d’animo di altri, o perlomeno fornire loro una diversa chiave di lettura… così, in questo modo, mi muovo nella blogosfera. Ciao! Stai serena… o almeno lavora per esserlo ;)
Viktor (link) – 06 06 2005 – 08:53

Non accettare supinamente, battersi per far andare le cose come si vorrebbe ma smettere quando la battaglia è inutile e dannosa.
A chi serve fare il partigiano oggi a 50 anni dalla fine della guerra?
A chi serve battersi per un qualcosa che è già passato?
Ci sono cosi tante battaglie che dobbiamo combattere ogni giorno che quello terminate non hanno senso.
La visione del Lupo è quella necessaria per uscire dalla spirale della ripetizione inutile:
Il qui ed ora.

Se si è qui ed ora (come dicono anche i maestri Zen per allacciarmi alla popolarità orientale) le battaglie hanno senso, se si è nel proprio passato, o peggio nel passato di qualcun’altro, o peggio ancora, nel futuro,le battaglie non hanno senso anzi faranno solo subire sconfitte ancor peggiori.
LordMax – 03 06 2005 – 12:46

lost

Trovato in giro per la rete e piaciuto davvero molto.
Adatto alla situazione.
Grazie Vik!
“C’era un innamorato che amava senza speranza. Si ritirò del tutto nella propria anima e gli parve che il fuoco d’amore l’avrebbe consumato. Perdette il mondo, non vedeva più il cielo azzurro e il verde bosco, il torrente per lui non frusciava, l’arpa per lui non suonava, tutto era sprofondato e lui era caduto in miseria. Ma il suo amore cresceva, e lui avrebbe preferito morire e rovinarsi piuttosto che rinunciare al possesso della bella donna che amava. Sentì allora che il suo amore aveva bruciato in lui ogni altra cosa, e l’amore divenne potente e tirò e tirò, e la bella donna dovette obbedire, venne, e lui era lì a braccia aperte per attirarla a sé. Ma quando gli fu davanti si era del tutto trasformata, e con un brivido egli sentì e vide che aveva attirato a sé tutto il mondo perduto. Era davanti a lui e gli si arrendeva, cielo e bosco e torrente, tutto gli veniva incontro in nuovi colori, fresco e splendido, gli apparteneva, parlava il suo linguaggio. E invece di conquistare soltanto una donna egli aveva tra le braccia il mondo intero, e ogni stella del cielo ardeva e scintillava voluttà nella sua anima – Aveva amato e amando aveva trovato se stesso. Ma i più amano per perdersi…”

dal blog di ViktorNavorski, TheTerminal

aggiornamento umore

mah, eccomi qui. Un piccolo aggiornamento in questa giornata caldissima e assolata.
Oserei quasi dire che le cose vanno discretamente. Forse ho superato il momento peggiore della crisi e fortunatamente non mi sono messa a scavare giunta sul fondo! Non che sia tutto a posto, ma ho recuperato qualcosa di simile ad un equilibrio. Secondo alcune mie amiche non ho risolto nulla e ho solo evitato di affrontare davvero il problema… mah. non so. però va meglio. Effettivamente forse è vero, però sembra che possa andare bene anche così, almeno per il momento. Spero di non essere la sola a pensarlo… e che duri. O che trovi la forza di risolvere in maniera più netta.
Spero di non venire smentita tra due giorni con qualche catastrofe! Ultimamente quando c’è un periodo tranquillo mi aspetto una mazzata da un momento all’altro. Alla faccia dell’ottimismo!

ops! chiedo scusa!

Da quando ho cambiato template, ma credo non c’entri assolutamente nulla, sono perseguitata dallo spam nei commenti. stamattina ho fatto un po’ di pulizia e temo di aver cancellato anche uno o due commenti che non volevo affatto cancellare. Scusate!! e magari ripostateli, se ve li ricordate ancora…

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Molto carina la tua nuova “web-house”. Mi piace perché, anche se lo sfondo è nero, il contrasto coi caratteri è netto e non mi devo cecare per leggere, come mi capita su altri blog “scuri”. Brava! ti sarà costato un po’ di lavoro, ma ne è valsa la pena!;-)
Coccole a Toni e Diesel!
minpepp (link) – 27 05 2005 – 19:23

Gedeone

gedeone_copy Quando vado al Valentino a leggere passo sempre di fianco allo spazio dove ci sono un paio di cigni e altri paperottoli vari. Quest’oca sta sempre nello stesso angolo, almeno all’ora di pranzo, e risponde quando la chiamo. Magari ha imparato a riconoscermi ed è il suo modo di salutarmi… così le ho dato un nome e quando mi ricordo le porto un pezzetto di pane!

Gaiman

gaiman Ho appena finito di leggerlo. mi è piaciuto moltissimo!

ecco, volevo scrivere un sacco di cose, raccontarlo un po’, raccontare cosa ho pensato mentre lo leggevo, e invece adesso mi viene solo “mi è piaciuto moltissimo”… uffa.
Prima di leggere questo libro avevo scoperto Gaiman leggendo Sandman, che credo sia la cosa per cui è più noto. E’ stato buffo. tempo fa leggo su un forum una citazione riportata da Sandman, mi incuriosisce. Soprattutto mi soffermo a pensare che è difficile citare un fumetto senza mettere anche l’immagine della pagine, e che se fa venir voglia di leggerlo solo a leggere una serie di frasi messe una di seguito all’altra, senza vedere i disegni, beh, dev’essere notevole. Purtroppo è esaurito, introvabile. Passa del tempo, a TorinoComics vedo alcuni numeri della serie, a dei prezzi niente male… lascio perdere. Però un po’ mi spiace. Chiaccherando con LordMax scopro non solo che ne possiede l’intera collezione, ma che addirittura è disposto a prestarmeli. In realtà a me ne interessa uno in particolare, quello da cui è tratto il pezzo che avevo letto, ma finisce che me li presta tutti, facendosi promettere che li avrei letti tutti in ordine…. faccio un po’ di resistenza, ma poi ci provo. Il disegno è strano, e sfogliando il primo volume trovo subito alcune sequenze abbastanza violente che mi ispirano pochissimo. Ma ho promesso, e almeno il primo devo provare a leggerlo. Finisce, un paio d’ore dopo, che gli mando uno sms quasi commosso. Amore (quasi) a prima vista.
Sto ancora leggendo Sandman. Sono più o meno a metà. Ma è una lettura abbastanza impegnativa, e mi piace prendere un volume e leggermelo dall’inizio alla fine, cioè devo riuscire ad avere un paio d’ore davanti, cosa non facilissima! Ricordo con piacere un viaggio fino a Modena, partenza alle 5,30 del mattino, buona musica nelle orecchie e un volume di Sandman fra le mani. E poi ho visto l’alba, circa un’ora dopo la partenza.
Al Salone del Libro ho visto i romanzi che ha scritto Gaiman, credo di averli individuati tutti, tra le centinaia di libri che ho guardato, e ho scelto questo Nessun Dove. Finito ieri. Letto prevalentemente in pausa pranzo al Valentino. Bello. Molto. Non voglio raccontarlo, magari ho fatto venir voglia a qualcuno di leggerlo. Però se dico una cosa rovino il finale… vabbè, non la dico.

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Nessun Dove è un libro semplicemente stupendo.
Copiato ovviamente dall’ambientazione tutto torinese realizzata dal mitico Morgus, la “Torino di Sotto”.

Per il resto posso solo dire che il ciclo di SandMan ha riportato il fumetto alla dimensione di alta letteratura che in molti tentano di fargli conquistare.
LordMax – 25 05 2005 – 12:47

nuovo template

colta da un raptus, ho rivoluzionato tutto il blog. ovviamente ci sono ancora un bel po’ di cose da mettere a posto, ma la base è fatta. uff, un pomeriggio di lavoro, tra un accidente e un altro di Alessio che mi ha aiutato e le scatole da preparare per domani!

e infatti…

bastata una conversazione con un amico che vede un po’ più in là delle apparenze, è bastato sentirsi dire quello che si sapeva già ma si faceva finta di non sapere o di non aver capito per vedere crollare tutto il castello. non va affatto bene, non può continuare così, non ha senso, non porterà da nessuna parte se non alla distruzione.
ma al momento non vedo come uscirne, non posso interrompere, non posso sparire. no, non voglio farlo.
stamattina alessio mi ha detto che non è sicuro che gli piaccia quello che diventerò una volta uscita da questo momento critico. neanch’io sono sicura che mi piacerò, non so come diventerò questa volta. il fatto che di solito il cambiamento sia stato in positivo non è una garanzia che lo sarà anche questa volta.

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Ciao! Sono l’umano amico del micione rosso con l’otite… Grazie per la solidarietà dimostratami a “casa” di Minpepp ___
ViktorNavorski (link) – 01 06 2005 – 21:08

Mi permetto di lasciarti queste parole a commento di questo post… Perchè lo so, come ci si sente. Lo so… Anch’io, a volte.
Non guarisco. Sono come una cicatrice, puoi solo truccarla con pesante fondotinta, ma presto tornerà a vedersi il solco. Sono come il muro di una metropolitana. Continui strati di vernice non cancellano i giochi degli artisti di strada: in trasparenza le scritte si scorgono ancora.

Non imparo. Sono come il mio videoregistratore. Anche se l’ho portato due volte a riparare mangia le cassette. Estrae il nastro dall’involucro di plastica, come a volerne addentare il contenuto, e lo arriccia, insoddisfatto, affamato, frustrato. Non potrà mai leggere un DVD.

Non comprendo. Sono come un ciuffo d’erba che spunta dal cemento, ad un angolo di strada. Incoerente e scioccamente ostinato, pretende un posto non suo. Sono come un vecchio vagone in coda ad un treno fiammante e modernissimo: utile, ma inadeguato.

Non m’arrendo. Sono come un cagnolino fedele che non si rassegna alla morte del suo padrone, e rimane per giorni e giorni sulla soglia di casa ad aspettarlo, invano. Sono qui, mi mangio le unghie, mi muovo tra le carte, con un click si può fare il giro del mondo. Ma il pensiero torna sempre lì. E sto mettendo le radici, davanti a quella porta.
Conosco la durezza delle giornate in cui aspetti qualcosa e quel qualcosa non arriva.
Sai che non può arrivare, te lo sei detto e il tuo cervello l’ha accettato.
Eppure in fondo sei lì ad aspettare proprio quella cosa già giudicata (per il momento) impossibile.
L’aspetti perché il bimbo che è in te strepita e non conosce il futuro, tantomeno il futuro anteriore. Conosce solo il qui e ora e se lo lasci fare è capace di divorarti tutti i modi e i tempi verbali lasciandoti con un indicativo nemmeno ben coniugato che ti ferisce e insieme all’angoscia solitaria vuole sbranarti il cuore.
Le giornate o le nottate sono troppo lunghe quando quel qualcosa non ti arriva. Prima di quel momento di solitudine, solitudine che può esistere anche in mezzo a mille mondanità, ti sei ripetuto che devi solo attendere il momento propizio, che quel messaggio o quella voce esiste per te, anche ora che per ragioni contingenti non ti si palesa nelle forme desiderate.
A quel punto, o ti fidi oppure stacchi. Scelta difficile perché ciascuno, per fortuna, momento per momento gode del libero arbitrio. Momento per momento ha il potere, anzi il dovere di scegliere ciò che lo fa stare meglio (o meno peggio).
Però quel bambino tiranno scalciante va anche educato: perfino quel bambino interiore deve imparare a capire che le fonti positive non hanno mai smesso di sgorgare. Come gli astri che continuano a brillare dietro la nuvolaglia.
ViktorNavorski – 01 06 2005 – 21:11

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