Pensieri

Dalla pagina fb di Barbara Garlaschelli, che devo ammettere, non conoscevo affatto.

SEX & DISABLED PEOPLE

Avviso: non mandatemi richieste strane perché di mestiere, per ora, continuo a fare la scrittrice.

Sul corpo, la disabilità e la sensualità ho scritto molto, pure un testo con Alessandra Sarchi che prima o poi vedrà la luce sul palcoscenico e sulla carta stampata grazie a Papero Editore.
Però, i corpi dei disabili nella loro sensualità, bellezza, diversità (che a volte è meravigliosa) è difficile vederla, per vari motivi. Dal momento che il discorso è delicato, scrivo per me. Per anni ho negato a me stessa la sensualità del mio corpo. L’ho negata alla mente, non solo al corpo. Per anni ho coperto questo mio compagno di viaggio per la vergogna di mostrare mollezze, cicatrici, storture, imperfezioni. Perché anche nella mia testa, la bellezza, pur se lo negavo a parole, era legata alla “perfezione”. Peccato non si sappia cosa sia questa perfezione e anche se lo si sapesse (la classicità dei greci? Quella delle donne ritratte dai grandi fotografi? Quelle che sfilano sulle passerelle? E intendo anche la versione maschile) cosa impedisce a un disabilitato di mostrare il suo corpo? Ma soprattutto di viverlo nella sua interezza che comprende anche, se lo si desidera, la messa in mostra di sé.
Le risposte sono molte e legate tutte non solo alle scelte personali, ma alla cultura. Il corpo del disabilitato (e le disabilitazioni sono moltissime badate) è un corpo negato. E un corpo negato, qualunque corpo negato, è una stortura ma non del fisico bensì della cultura che dovrebbe accoglierlo invece lo nega.
Detto tutto ciò, beccatevi una disabile ormai più anziana che no, che riesce ancora a ridere e a vivere di sé. E a mostrarsi.

(foto by Giampaolo Poli)

Schermata del 2015-08-18 00:07:32

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Navigation