Sono viva, eh.

Ma fa caldo…

Vabbè, lasciamo stare le sciocchezze e veniamo alla “ciccia”.

A marzo, anzi, gli ultimi giorni di febbraio, ho iniziato a stare male, abbiamo chiamato la guardia medica, che ha detto che era influenza, poi la dottoressa della mutua che ha detto pure lei che era influenza, poi dopo un mese che stavo ridotta a uno straccio le è preso il dubbio: “E se fosse covid?” Ho fatto il test ma il risultato non arrivava mai, e sono finita al pronto soccorso in ambulanza. Lì hanno accertato che no, non era covid, e hanno cercato di capire la causa, intanto io stavo sempre peggio e non poteva venire nessuno perché c’era la quarantena. Sono stata in ospedale un mese, sempre a letto, circondata da infermiere che non avevano il “garbo” necessario, mi sono fatta un primo prelievo dell’acqua in cui sguazzava il mio polmone sinistro, e poi visto che non bastava, un’operazione in piena regola.

Sono tornata a casa il 4 maggio, uno straccio. Tempo di farmi ancora un po’ di antibiotici, e poi è cominciata la ripresa.

Beh, volendo guardare il lato positivo, non ho sentito la quarantena, che invece ha fatto dare di testa a diversi miei amici. Ah, e poi sono dimagrita.

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