detesto questi periodi pieni di festività
lo so, se lavorassi la penserei diversamente, ma siccome non ho questa fortuna, sono stufa di settimane spezzettate e impegni “in vacanza” e molta più solitudine del solito.

Aiuto, un foglio bianco!

In estremo ritardo sto cercando di scrivere quattro paginette per il corso di scrittura.
Basta, è l’ultimo corso che frequento.
Non me ne voglia Dario, ottimo insegnante, ma il mio spirito critico che già non avrebbe bisogno di venire solleticato, è giunto alla sua massima espansione. Non ho mai fatto tanta fatica a scrivere qualcosa, mi sembra tutto brutto, scrivo e vedo i difetti, noto le cose che abbiamo detto a lezione che non si dovrebbero fare e mi pare, puntualmente, di farle tutte, dalla prima all’ultima.
Sono diventata una maniaca dei dettagli coerenti, mi fermo su qualsiasi cosa chiedendomi perché dovrebbe essere in un modo e non in un altro, il mio stile s’è asciugato fino a diventare spoglio da essenziale che era, e ho continue discussioni col mio “socio”, che invece è persona più solida e regolare e soprattutto ricca di aggettivi.
Mi tormentano mille insicurezze, e considerato che sono tutto fuorché una persona sicura di sé, il blocco è assicurato.
Stasera sto cercando di obbligarmi a scrivere questo maledetto compito, che sembrava semplice, la cui idea è abbozzata praticamente dal giorno dopo in cui è stato assegnato, e ho scritto meno di un quarto di quello che dovrei scrivere, la storia non è ancora nemmeno partita e io avrei voglia di buttare tutto quanto.
Frasi inutilmente arzigogolate e alla fine poco chiare e una grande stanchezza.
Come si recupera l’equilibrio?

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